Stories

Torre Trieste

L'Enigma della Torre
di Alessandro Beber e Alessandro Baù

Gli alpinisti sono, quasi sempre, dei monomaniaci dalle ambizioni sfrenate.
Noi non facciamo eccezione.


Nel 2012, dopo aver salito Colonne d’Ercole alla parete Nord-Ovest del Civetta, soffiamo sulle braci ancora calde e pensiamo di tentare una via nuova sulla Torre Trieste. Facile da dire, fantastico da sognare, piuttosto complesso da realizzare. Iniziamo a pensarci, a metabolizzare l’idea, a studiare la parete e i tracciati preesistenti per capire se la cosa possa essere fattibile... Il che non è assolutamente scontato. Abbiamo infatti la malsana tendenza ad auto-imporci delle eliminanti che complicano un po’ il gioco: non vogliamo solo aprire sulla Torre più bella e famosa di tutte le Dolomiti, ma vogliamo che sia una via con una sua logica, che non disturbi le grandi classiche e che rispetti la storia della parete, che sia in stile tradizionale, che non richieda di progredire inartificiale, e via dicendo… E così passano gli anni, accumuliamo più dubbi che certezze, ma nell’autunno del 2022 scatta qualcosa e decidiamo di provarci. Facciamo una giornata di sopralluogo e ci alziamo di qualche tiro, giusto per prendere le misure, e poi iniziamo a fare sul serio: tra fine settembre e inizio novembre, in 7 giornate veniamo a capo del nostro rebus, scovando una linea magnifica che supera le nostre aspettative più rosee.

Il 04 novembre calpestiamo la neve in cima alla grande Torre e ci abbracciamo emozionati. Come sempre, al di là degli aspetti tecnici, è l’esperienza umana a rimanere impressa in maniera più vivida, e questa avventura è stata possibile solo grazie ad un grande lavoro di squadra e ad un affiatamento perfetto. Una volta scesi a valle, decidiamo di ribattezzare la via “Enigma”, per lo stato di incertezza che ci ha accompagnato per tutta la salita, fino agli ultimi tiri, dove la roccia compattissima non lasciava sperare di trovare una via verso l’alto. Certo manca ancora un ultimo tassello per chiudere il cerchio: la ripetizione in libera e in unica soluzione dell’intera via. Ma ormai è arrivato l’inverno, non se ne fa più nulla… l’appuntamento è rimandato alla prossima primavera! 


Già durante l’inverno, prendiamo le nostre agende e fissiamo varie giornate in cui tenerci liberi per posizionate l’ultimo pezzetto del puzzle. A marzo 2023, osserviamo la totale mancanza di neve in Dolomiti e pensiamo: “Super, ad aprile andiamo!”. In fondo la Torre Trieste è in pieno sud, perfetta per le mezze stagioni. E invece una pazza primavera ci sconvolge i piani, continuiamo a guardare il meteo, a riprogrammare ma non entra mai una finestra di due giorni buoni. E così arriviamo a fine giugno, quando ormai il sole rende rovente la Torre Trieste. Ma noi abbiamo troppa voglia di scalare e ripetere la nostra via, decidiamo di provarci il 24 e 25 giugno. Il detto dice “la fortuna aiuta gli audaci” ed è proprio quello che succede. Un abbassamento repentino delle temperature ci fa scalare in maniera perfetta, senza mai togliere l’antivento. Ci alterniamo sui 28 tiri che portano alla cima, incitandoci a vicenda e, pur conoscendola, rimanendo stupiti dalla bellezza ma anche dall’intensità della via. Ci concediamo un bivacco allietato dal fuoco a due terzi di parete e l’indomani solchiamo nuovamente la cima raggiunta lo scorso novembre. L’Enigma è risolto, l’ultimo pezzo del puzzle è posizionato; adesso non rimane che attendere che altre cordate vengano a ripeterla, per darci il loro parere. Per noi invece, “gli ambiziosi monomaniaci”, la via della guarigione è ancora lontana… siamo già a caccia del prossimo progetto!