Montura Editing

Riccardo Bee è stato uno dei più forti rocciatori dell’epoca in cui è vissuto, ma la sua eredità alpinistica è in parte avvolta nel mistero. A quarant’anni dalla scomparsa, L’ULTIMA VIA DI RICCARDO BEE non intende celebrare la grandeur di uno scalatore, ma si propone di cogliere il lascito di un marito, di un padre, di un amico costretto da una sorta di incantesimo a cercare un confronto sempre più profondo con sé stesso.

Corvaz è un trentenne semplice ed istintivo che lavora sodo nella vigna del padre e adora andare in giro con il suo cane Toni. La vita del villaggio di montagna è tutta incentrata sul bar, di proprietà del ricco viticoltore/proprietario terriero e gestito dalla fidanzata del figlio. Gli uomini passano il loro tempo bevendo, tra rancori e false amicizie, quando una notte, le statue di legno che decorano la piazza, sono vandalizzate. La colpa è subito data a Corvaz. Anche Mara, l'energica barista, crede che sia stato lui. Cercando però di superare l'ostilità collettiva, lo incontra e tra loro nasce un’amicizia mentre il desiderio di vendetta della comunità diventa sempre più forte. Il codice del rispet che li ha tenuti tutti insieme, ora è infranto.

Fausto e Simone, due alpinisti con storie ed età molto diverse, due sguardi differenti, ma con una visione comune: quella della ricerca, interiore ed esteriore, della scoperta, nel lento camminare, dell’incontro e della relazione con gli altri, dell’amore per la terra e la montagna, della ricerca di un equilibrio sostenibile, di una vetta alta, interiore. Una visione che si fa reale nella conoscenza con il territorio e la cultura del Nepal.
Regia: Alessandro D’Emilia e Katia Bernardi
Produzione: Mountain Film Crew, Montura, Adv Productions, Triangololab
Durata: 26’
Anno: 2023

Banglavenice è un documentario che indaga la convivenza con l’acqua a Venezia. La narrazione parte dal vissuto di alcuni cittadini veneziani intrecciato a quello degli immigrati del Bangladesh, che dopo aver lasciato un Paese sempre più colpito dagli effetti del riscaldamento globale, trovano a Venezia una continuità con i villaggi lagunari da cui provengono.
L’acqua in Banglavenice emerge con la sua inesorabile ciclicità creando un rumore di fondo capace di ridisegnare il destino dei luoghi e delle persone. Venezia, Mestre e Marghera ospitano diverse “stanze”, ciascuna abitata dalla storia di un veneziano o di uno dei molti immigrati bangladesi impegnati nello studio, nella cantieristica o in altre mansioni funzionali al mantenimento dello spazio urbano.
Regia e Produzione: Emanuele Confortin
Anno: 2022

Siamo nel 2008, agli albori della grande crisi finanziaria globale. Maria (Carlotta Antonelli) è un'atleta, una marciatrice. L'orgoglio di papà (Paolo Calabresi), che vorrebbe vederla coronare un sogno di successo. La mamma (Anna Ferruzzo), invece, è più scettica, sebbene Johnny (Libero De Rienzo), compagno della ragazza, che ha quasi il doppio dei suoi anni, sappia come tenere vivo il sogno di Maria e dei suoi genitori. Per questo motivo Johnny ha il frigo pieno di boccette, avendo aiutato molti giovani con sostanze illegali, nel suo passato da preparatore atletico. Tom (Primo Reggiani) è uno di questi e sta cercando Johnny, ritenendolo responsabile del fatto che il doping gli ha rovinato carriera e salute. Ma i piani di vendetta di Tom si infrangono quando lui e Maria iniziano una relazione e i dubbi di lei crescono, come una febbre incontrollabile. La resa dei conti è inevitabile in un ambiente così ristretto, così come nel mondo esterno, scosso da debiti e fallimenti in cui si diffonde un bisogno urgente di nuove speranze.
Regia: Renzo Carbonera
Durata: 87’
Anno: 2022

Un Viaggio sulle Alpi è la narrazione di un viaggio di duemila chilometri lungo l'arco alpino.
La traversata è compiuta insieme a due autorevoli viandanti d'oggi, Annibale Salsa, antropologo, e Marco Albino Ferrari, scrittore e già direttore della rivista Meridiani montagne. Un'immersione polifonica nel paesaggio culturale della catena montuosa più grande d'Europa, dalle sommità al fondovalle. Un mosaico complesso, che prende forma seguendo il reticolo di strade che nel tempo ha accerchiato le Alpi.
Regia: Roberta Bonazza
Durata: 68’
Anno: 2022

Un viaggio nella storia del rapporto uomo-orso in Trentino. Diversi protagonisti creano un puzzle di visioni che attraversano la preistoria, la storia, la lotta per la salvezza, il grande progetto di ripopolamento e il presente. Il documentario ci lascia con tante domande, senza dimenticare la realtà: la convivenza tra orsi e esseri umani crea conflitti non eliminabili e necessita forte impegno da parte di tutti.
Regia: Federico Betta
Durata: 60’
Anno: 2022

Un viaggio tra presente e passato, ricco di testimonianze e riflessioni per raccontare lo scrittore Mario Rigoni Stern (1921-2008). Nel corso di un’immaginaria giornata, dall’alba alla notte stellata, la sua voce tratta da un ampio archivio, rievoca gli anni di guerra e di prigionia. Il Sergente degli alpini, ritornato a casa, è divenuto col tempo il Custode dell’altopiano di Asiago, e la sua terra natale assume il valore di un mondo da preservare contro le guerre e l’indifferenza.
Regia: Tommaso Brugin, Federico Massa
Produzione: AViLab (Padova), Imagofilm Lugano, Ellly Films (Wien)
Durata: 52’
Anno: 2022

Dopo trent’anni di vita pubblica e trenta libri all’attivo, Susanna Tamaro ha deciso di togliere la maschera con la quale si protegge da sempre, dichiarando di voler essere semplicemente Susanna. Togliendo così quel filtro protettivo che ha contribuito a renderla ostile al mondo, che nasconde una verità alla quale da poco ha potuto dare un nome, riconducibile ad un disturbo che per tutta la vita l’ha fatta sentire diversa, e che ora sente di poter condividere: la sindrome di Asperger.
Regia: Katia Bernardi
Durata: 73’
Anno: 2022

In una fredda e nevosa notte d'inverno, una giovane veterinaria alle prime armi deve combattere contro le inaspettate avversità della vita per dimostrare a se stessa e ad un vecchio e burbero allevatore di montagna di poter portare a termine la sua missione: far partorire l'amata mucca Bufera, Regina della stalla. È una questione di vita o di morte.

"Sarabanda a filo di cielo" è un film diretto da Luca Bich e Gian Luca Rossi, prodotto da L'Eubage con il sostegno del Cervino Cinemountain. Nasce da un'idea del maestro Mario Brunello, condivisa e sviluppata con Montura e con Forte di Bard, che ha visto il coinvolgimento entusiasta della grande alpinista Nives Meroi, una delle prime donne al mondo ad aver salito i 14 Ottomila.

"Il sentiero invisibile" è un documentario scritto e diretto da Pietro Bagnara.
Immaginiamo la montagna come una grande cassa di risonanza per le emozioni, le incertezze e le passioni che ci spingono a cercare dentro noi stessi le motivazioni per andare avanti e per meglio comprendere noi stessi. Ne "Ïl sentiero invisibile" due storie hanno origini e sviluppi molto diversi tra loro ma la ricerca e le intenzioni spesso le accomunano con una naturalezza che lascia spiazzati nonostante le diversità.

Dal Primiero provengono i Turra. Due fratelli e una sorella, trent’anni o poco più, eredi del mestiere di famiglia diviso tra l’allevamento in stalla, a Tonadico, e il pascolo in montagna. Li incontriamo a Malga Venegiota, antico alpeggio situato nel profondo della Val Venegia, al cospetto delle Pale di San Martino Condurre un alpeggio nel XXI Secolo prevede professionalità aggiuntive, a partire dall’ospitalità, malgrado i limiti imposti dal Covid-19. Centrale alla Vallazza c’è il baio, il pastore addetto alla conduzione delle manze.

Laura Rogora è la prima donna nella storia italiana ad essersi qualificata per le Olimpiadi di Tokyo 2021 per l'arrampicata sportiva. Ma è anche la prima italiana ad aver salito una via classificata di grado “9b” (e la seconda al mondo ad averlo fatto) e la prima italiana ad avere vinto una tappa di Coppa del Mondo Lead in arrampicata. La sua storia ha molto di più da raccontare ed è legata oltre che all'ostinazione, alla sua capacità di sognare.

Dieci giorni in bicicletta con la tenda e il sacco a pelo per Alessandro de Bertolini ed il figlio Lorenzo, di un anno e dieci mesi, nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta. Il documentario, seguendo il filo narrativo del rapporto padre-figlio, riflette sui valori culturali del Parco naturale e sul significato quasi leggendario delle Dolomiti di Brenta, ripercorrendo le avventure dei primi viaggiatori-alpinisti di epoca vittoriana.

Ad autunno lasciano le Alpi per cercare l’erba in pianura, tornando solo a primavera. La pastorizia transumante è oggi nelle mani di ragazze e ragazzi consapevoli di aver colto il testimone di saperi antichi, legati alla tradizione ma proiettati in un contesto globale. Tra questi ci sono i Baldessari della Val di Fiemme detti Diga, pastori transumanti da quattro generazioni. Per loro le regole del gioco sono cambiate. Conseguenza dell’iper-urbanizzazione, del ritorno dei grandi predatori, del Covid-19 e di un mercato poco prevedibile, passato dalle macellerie di paese ai bastimenti diretti in Libia.

Il Maestro Mario Brunello ha voluto affrontare il repertorio violinistico Bachiano con una nuova lettura al violoncello piccolo delle sontuose Sonate e Partite per violino solo. La Ciaccona in re minore, universalmente conosciuta come capolavoro ineguagliato del repertorio per strumento solo, risuona nel paesaggio lunare del vulcano Etna in un’esecuzione di impressionante impatto sonoro, in una scalata alla musica di Bach dal versante nord, alla ricerca di nuove vie e nuovi suoni inascoltati.

“Dio non mi chiederà quante montagne ho conquistato ma cosa ho fatto per gli altri.” Questo il messaggio di Armando Aste, uno degli alpinisti italiani più influenti del secondo dopoguerra, scomparso nella natìa Rovereto nel 2017. Il documentario mostra gli autori nei luoghi che hanno formato l’uomo e l’alpinista, andando all’origine della sua Fede. Il viaggio termina in Africa: all’inaugurazione di un ospedale realizzato con una donazione di Aste. La riflessione sui valori che ispirano la montagna si apre a una riflessione sull’uomo ed i suoi limiti.

Ad ottantasette anni di distanza dalla prima ascensione alpinistica mai compiuta in Valle della Sarca, questo film vuole fare il punto sulla storia alpinistica delle sue pareti, che oggi richiamano appassionati da tutto il mondo. La narrazione è affidata a scene di arrampicata e ad interviste ai maggiori protagonisti, inserite nella splendida bellezza della valle. E’ la storia di un grande laboratorio dove si mescolano due tendenze, quella alpinistica e quella sportiva, alla ricerca via via o dell’equilibrio o dell’estremo. Con la partecipazione di Adam Ondra.

Il Kinnaur è un distretto tribale dell’Himalaya indiano situato sul delicato confine che separa India e Cina. È un luogo di spiriti e di grandi cime dove sopravvive il culto dei grokch, oracoli in grado di entrare in trance ed essere posseduti dalla divinità, eseguendo esorcismi e guarigioni. Dopo secoli di isolamento, negli ultimi decenni l’area ha dovuto fronteggiare le sfide della modernità. Il film è il risultato di sette mesi di lavoro sul campo condotti tra il 2003 ed il 2019, combinando reportage giornalistico e ricerca etnografica.

Franco Nicolini, Michele Leonardi, Tommy e Silvestro Franchini hanno un sogno nel cassetto: concatenare in continuità tutte le 13 cime più alte di Argentina, Cile, Bolivia. Il 20 febbraio, dopo solo 6 giorni dalla partenza, sono già sulla cima dell’Aconcagua. In successione salgono le altre montagne, traendo dall’incontro con le popolazioni locali importanti lezioni di vita. Dopo lunghi trasferimenti il 6 aprile sono in vetta al Cerro Sajama, ponendo fine alla loro avventura, umana e sportiva.

L'Arca di Legno è una serie TV che racconta storie di persone connesse tra di loro da un comune scenario: la montagna e la scelta dell'estremo. La montagna è il teatro onnipresente e la chiave interpretativa di queste storie, per le quali è raccontata come compagna complice e terribile, lo sfondo di una vita e di una visione del vivere, originale e personalissima: la sfida del limite, il calcolo del rischio e il desiderio di seguire la propria passione, divengono le motrici principali.

Alessandro è partito per la California il 25 maggio del 2017. Vuole attraversare il continente Nordamericano in bicicletta da San Francisco all'Oceano Artico. In mezzo ci sono i grandi parchi degli Stati Uniti, i deserti e le praterie dell'Ovest, le salite delle Rocky Mountains, i silenzi del Canada e le solitudini infinite delle terre d'Alaska. In tutto, 10.300 chilometri in 90 giorni. «Andiamo tutti in cerca dell'America, e mentre la cerchiamo la creiamo», Waldo Frank, anni '20.

“Visioni in Movimento FVG” è la Scuola di Cinema senza Sedie ideata e realizzata dalle Associazioni Mattador di Trieste e Visionaria di Siena. Il progetto, già realizzato in Toscana nel 2017, si sta svolgendo in Friuli Venezia Giulia lungo la tratta Trieste - Aquileia che è stata percorsa a piedi in quattro tappe per un totale di 70 km.
Le due giovani autrici, i cui progetti sono stati selezionati da una giuria di professionisti del cinema, hanno l'obiettivo di raccontare il territorio con due audiovisivi che vengono realizzati in cammino durante una residenza artistica e formativa di trenta giorni vissuti in questi luoghi.
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Portare sul palcoscenico, con efficacia, l'alpinismo e le condizioni estreme, al limite della sopravvivenza, che possono crearsi in parete: una sfida nella sfida, affrontata e vinta con brillantezza in questo spettacolo che vive all'insegna della dualità. L'incontro di due attori/amici e la vicenda reale di Joe Simpson e Simon Yates, due climber/amici, narrata in uno tra i libri d'alpinismo più letti al mondo, che li ispira.
“È la storia di un sogno ambizioso: essere i primi al mondo a scalare il Siula Grande, attaccato dalla parete ovest. Ma è anche la storia di un'amicizia, e della corda che, durante quella terribile impresa, lega i due ragazzi, affidando la vita di uno nelle mani dell'altro. Come sempre avviene in montagna”.

“Esplorazione, alpinismo, scienza, arte visiva e musica, tutto assieme dal vivo in un unico contenitore a restituirci un'idea pionieristica, ottocentesca, del salire una montagna (e che montagna! Uno dei giganti della Terra!) e nel contempo estremamente nuova, futuristica dell'alpinismo” - con queste parole dell'Associazione Monte Analogo di Trieste arriva in scena l'ultimo lavoro di Alberto Peruffo, pioniere del Teatro Multimediale e grande sperimentatore culturale.

Questa è la cronaca di una spedizione unica al mondo: il suo obiettivo è scalare la montagna più alta d'America, la vetta dell'Aconcagua. La componente sorprendente è che la spedizione è formata da sei donne boliviane indigene: la loro avventura mostrerà al mondo un modo diverso e stimolante di essere donna, di vivere la tradizione e di relazionarsi con Madre Natura.
Ci accompagneranno in un viaggio interiore di dignità umana, valore dell'essere donna e importanza di mantenere viva la tradizione.

Keno City, Yukon. Nel Canada nordoccidentale il minuscolo villaggio storico di minatori sperduto sulle montagne, dove d'inverno restano in meno di 10 persone, è al centro di un rinnovato attacco alle risorse: come per le zone artiche e altre aree del Grande Nord, anche Keno City è il fulcro di esplorazioni e speculazioni finanziarie di multinazionali del settore minerario. E il tranquillo borgo di casupole non pare destinato a sopravvivere.
Per tre mesi d'inverno Paola Rosà e Antonio Senter hanno vissuto la quotidianità del paese, senza acqua corrente ma con l'accesso a internet, cercando di capire dai residenti di Keno City le potenzialità del presente e le prospettive del futuro, tra miti da rivedere e convinzioni su cui tornare.

La parete Sud della Marmolada ha segnato la vita e l'evoluzione alpinistica di Rolando Larcher: il fortissimo scalatore trentino arrivò per la prima volta in cima alla Sud a soli 19 anni nel 1985 e da allora ha continuato a cercare e aprire nuove linee sulle montagne di tutto il mondo.
L'ultima via aperta da Rolando Larcher -con Geremia Vergoni- su questa parete si chiama Scacciadiavoli e spinge le difficoltà in libera fino all'8a+/8b. Questa via è anche l'occasione per Rolando di fare il punto sulla propria vita come alpinista: il suo modo di sentire la montagna non è fatto solo di gradi e difficoltà ma, soprattutto, di amicizie, scelte etiche, valori umani, momenti belli e difficili condivisi con gli altri alpinisti con i quali ha scalato.

A metà degli anni 80 Achu Lama, un monaco buddista, era andato a meditare su un altopiano sacro del Tibet. Poco a poco intorno a lui si erano riuniti pellegrini, monaci e monache che fondarono Yaqen, una sterminata bidonville che oggi ospita circa 30 mila monaci di cui i due terzi donne. Una “cittadella buddista” che il governo cinese ha tentato più volte di radere al suolo.
Il quartiere femminile è un villaggio di catapecchie dove vivono le monache non curanti delle loro disastrose condizioni ambientali. Sono donne unite dalla stessa ricerca spirituale e voglia di emancipazione, molte di loro sono cinesi di etnia Han.

Il film che racconta la vita e la più grande tragedia alpinistica vissuta di persona da uno dei più importanti alpinisti del nostro tempo, Hans Kammerlander, testimonial e atleta Montura.
Girato in Nepal ed in Alto Adige dal regista Gerald Salmina e prodotto da Planet Watch e Panda, il film è stato presentato in un lungo tour in area di lingua tedesca, per approdare poi nelle sale italiane nella primavera 2019.

Sono centinaia i paesi, le borgate e le frazioni abbandonate e sparse lungo tutta la dorsale appenninica. Sono la traccia sul territorio della marginalità delle aree interne e insieme il simbolo dei cortocircuiti di univoci modelli di sviluppo che troppo spesso hanno condotto altrove chi vi abitava. Oggi, tuttavia, questa montagna minore è ancora vissuta.
Un film-documentario, tratto da un'esperienza di viaggio e di ricerca, prova a ricostruire i recenti processi di spopolamento. Dall'Emilia alla Calabria, dalla Campania all'Abruzzo, storie, luoghi e personaggi si intrecciano in un'unica voce appenninica, in cui eventi e tendenze affini uniscono territori anche molto distanti fra loro, immaginando nuove prospettive e possibili radicamenti in alta quota.

Cinquant'anni dopo l'apertura della prima via alpinistica sulla Pietra del Finale, due fratelli appassionati di montagna, decidono di dar luogo ad un'avventura ripercorrendo le tracce dei pionieri che per primi diedero inizio alla storia arrampicatoria di questo luogo. Ne scaturisce un viaggio selvatico alla ricerca di memorie, racconti, tracce, scoperte. Un vagabondaggio in verticale per esplorare gli altipiani e attraversare le tredici principali pareti del Finalese, ma allo stesso tempo un incontro e confronto con i protagonisti di allora, testimoni di un'epoca irripetibile.

Il film si inserisce nel filone delle “recherche”, perché Motti è una figura ancora in gran parte inesplorata e il primo atteggiamento a cui ci spinge è quello di “andarlo a cercare”. Il film lo farà, oltre che con l'ausilio del materiale d'archivio a disposizione, attraverso un percorso corale di voci, testimonianze e azioni di chi lo ha conosciuto, ha arrampicato con lui, gli è stato accanto nei momenti privati, oppure di chi, non avendolo conosciuto, ne è stato affascinato dagli scritti e dal pensiero.

Il Progetto nasce da un'idea di Danny Zampiccoli che, in un periodo di pausa lavorativa, ha ripreso in mano un vecchio libro letto per la prima volta durante le scuole medie, “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Rileggendolo in età matura ha potuto analizzare il racconto con occhi diversi, trasportandolo alla realtà locale dei deportati Trentini in Polonia.
Le riflessioni fatte non si sono fermate alla sola lettura del libro, ma hanno scaturito una serie di emozioni che hanno portato a cercare un modo per raggiungere la meta, viaggiando con il libro.

Un professore di scienze propone alla propria classe un'avventura: un viaggio di istruzione alle isole Svalbard, nel circolo polare artico. Nasce così il progetto Research and Education Svalbard Experience (RESEt), un lungo percorso fatto di raccolte fondi, attività di studio, ricerca sul campo e stupore genuino per la scoperta delle terre abitate più a nord del pianeta.

La giovanissima violoncellista Maria, torna dalla grande città al paesino di montagna della sua infanzia, per leccarsi le ferite. E' delusa, non riesce ad emergere nello spietato mondo della musica, a cui ha dedicato tutta la vita.
Maria si confronta con le sue origini e si ritrova coinvolta nel coro maschile del paese. Sarà lei a prenderne le redini, improvvisarsi direttrice nonostante la sua giovane età, e dimostrarsi in grado di infondere nuova linfa e senso di unione, ad una gloriosa istituzione locale ormai in disarmo. La comunità locale, di cui il coro è metafora, è in lotta, alla ricerca di una direzione per il futuro.

Marco Albino Ferrari ripercorre le tappe salienti della vita dell'alpinista Ettore Castiglioni e cerca di svelare il mistero della sua morte. Ad accompagnarlo, la voce del diario dell'alpinista, che riporta le sue angosce e le sue speranze. Da Milano a una cabinovia che sale verso la montagna, da una caserma in abbandono a una baita nascosta che fu il luogo in cui si rifugiò dopo l'8 settembre e dove fece vita da partigiano.

Cosa significa arrampicare la prima via di arrampicata 9c al mondo? Silence, un film di Bernardo Giménez, mostra cosa precede al pomeriggio del 4 settembre 2017, quando Adam Ondra fece un pezzo di storia chiudendo il suo progetto nella spettacolare Hanshelleren Cave in Norvegia. La via, successivamente rinominata Silence, ricevette il grado di 9c e divenne la via più difficile al mondo.
Adam Ondra è un arrampicatore originario della Repubblica Ceca classe '93 pluricampione del mondo nelle discipline Lead e Boulder.

Ci vogliono grande preparazione e professionismo per far parte del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Costanti esercitazioni e un'organizzazione rigorosa per ridurre al minimo l'errore che potrebbe mettere a rischio la missione e la vita stessa dei soccorritori. Lo scrittore Marco Albino Ferrari ci guida alla scoperta di come si preparano gli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico italiano in un crescendo di emozioni ed esercitazioni mozzafiato.

Un viaggio sonoro nella foresta amazzonica dell'Ecuador. Un'esperienza a un tempo sensoriale, scientifica e poetica, guidata dal ricercatore e compositore eco-acustico David Monacchi, autore del progetto multidisciplinare Fragments of Extinction. L'obiettivo è quello di registrare il ricchissimo patrimonio sonoro di un ecosistema antico, archivio di milioni di anni di evoluzione sulla Terra, minacciato dai cambiamenti climatici, dalla sopraggiunta siccità e dalla pervasiva presenza delle compagnie petrolifere.

La condizione di separazione forzata del popolo Saharawi, ferita ancora aperta inferta dalle politiche coloniali europee nel secolo scorso, è senza dubbio esemplificativa ed in qualche modo premonitrice dell'immediato futuro di molte popolazioni dell'Africa Subsahariana e del Medio Oriente.
Qui risiede l'urgenza e l'importanza di un racconto che riguardi questo popolo: nell'opportunità che fornisce di riflettere su concetti come la separazione, la distanza, la diversità culturale, geografica e generazionale.
Nel 2015, in Catalunya, abbiamo conosciuto un gruppo di esuli Saharawi: disseminati, a causa della diaspora, alcuni non vedono i propri familiari da più di trent'anni.

La sfida di un uomo che si misura con lo sport outdoor, alla ricerca di un equilibrio tra il proprio mondo interiore e il mondo all'esterno.

La Comunità Alloggio Orizzonti ad Abano Terme accoglie dodici persone con disabilità. Il documentario segue un anno della vita della comunità, nel periodo in cui i suoi ospiti sono impegnati nella creazione di un'opera pittorica realizzata a ventiquattro mani. Vita quotidiana ed esperienza artistica si fondono dando origine a nuove possibilità di comunicazione scatenando interferenze, attriti e legami, formando una realtà comunitaria più ampia.

Video-documentario sulla prima salita mondiale della cascata di ghiaccio all'interno dell'abisso Brezno pod Velbom sul versante sloveno del Monte Kanin, Alpi Giulie. Si tratta della più lunga cascata di ghiaccio sotterranea mai scalata. Una delle più lunghe ed impegnative cascate delle Alpi Orientali non si trova infatti all'aperto, bensì dentro una grotta.

Stefano e Tineke, 29 anni, hanno viaggiato in bicicletta per oltre 8000 km attraverso tutte le venti regioni italiane. Un'avventura senza pressioni di tempo e di performance, per soddisfare la curiosità di scoprire nuovi luoghi e la passione della vita all'aria aperta. Per raccontare un paese, l'Italia, che ha la fortuna di unire migliaia d'anni di cultura con alcuni tra i più suggestivi paesaggi naturali al mondo.

Anni Cinquanta. In un villaggio nel cuore delle Dolomiti vivono Domenico, un ragazzino sveglio ma introverso, e il padre Pietro, un uomo consumato dalla solitudine e dal vino, che per campare lavora alle dipendenze di Crepaz. Il rapporto tra padre e figlio è aspro e difficile, i lunghi silenzi li hanno trasformati in due estranei. Una notte la tranquillità della valle viene minacciata dal diaol, il diavolo, un orso vecchio e feroce che ammazza una vacca dentro una stalla. La comunità è in preda a un terrore superstizioso e non ha la forza di reagire.

Cosa vuol dire andarsene? Lasciare gli amici, i figli appena nati, le montagne in cui sei cresciuto? Salire su un autobus, verso la grande città. Vivere in cinque in una stanza, uguale a migliaia di altre stanze. Cosa vuol dire tornare? Vedere un villaggio di anziani che invecchia correre dietro a un futuro che non lascia spazi. Sostituire la tua casa di legno con una uguale ma di cemento. Ritrovare tutto e non riconoscere niente.

Un fotografo professionista, Federico Modica, seguito da altri quattro collaboratori, ha ideato una spedizione in Groenlandia per tentare di attraversare un iceberg su di una highline. Video e foto documenteranno i movimenti degli atleti, la scalata degli iceberg, la precisione con cui dovranno fissare la highline e l'equilibrio e la concentrazione che servirà per attraversarla.

Un fedele ritratto filmico del fortissimo alpinista solitario che, ripercorrendo le sue più famose imprese e grazie a preziosi materiali di repertorio inediti uniti alla voce dei suoi più intimi amici e compagni di cordata, racconta, con pensieri e voce dello stesso Casarotto, la ricerca umana celata dietro l'esigenza dell'azione alpinistica, immersa nella natura selvaggia.
Una raccolta di immagini e pensieri sconosciuti che gettano luce sulla complessità umana e la molteplice volontà di un uomo che ha compiuto imprese straordinarie, molte delle quali ancora oggi insuperate e mai ripetute.

“Vedi qualcosa?” chiese Gesù al miracolato che aveva acquistato la vista per la prima volta. “Vedo gli uomini,” rispose quello, “poiché vedo come degli alberi che camminano.”
L'albero è una figura opposta al movimento: dove nasce muore. Però esiste una seconda vita, che inizia quando smette di scorrere la linfa nei suoi vasi. È la vita del legno.
Suo prodigio non è solo il fatto che brucia, offrendo con il fuoco il calore all'accampamento della specie umana. Sua maggiore virtù è che galleggia. Così è stato possibile imparare il mondo, che è liquido in gran parte.

Una giovane ragazza Maasai raggiunge una “bergera” (pastora di pecore) sugli alti alpeggi delle Alpi Marittime.Due donne lontane tra loro per colore della pelle, età anagrafica e lingua hanno vissuto insieme una stagione d'alpeggio, condividendo il duro lavoro, raccontandosi le loro storie.
La montagna intorno a loro pare trasformarsi in un deserto verde in cui è possibile incontrare vite separate, legate insieme da un tempo ancestrale.
Lontano da ogni confine, la comunicazione diventa una questione naturale.

Il mio bisnonno Angelo Conte morì in un incidente nel 1915, mentre stava lavorando alla costruzione di un tunnel ferroviario in Canada. Nessuno ha mai saputo cosa accadde durante il suo viaggio da immigrato fino a quando ho scoperto le lettere che spediva ad Anna, la sua giovane e adorata sposa.
Trenta mesi prima, quando Angelo lasciò il paese di Valstagna, in Veneto, lei portava in grembo la loro prima figlia: mia nonna. Purtroppo non si rividero più.

Sabrina, Antonio e Michele, tre persone comuni si emozionano davanti alla situazione degli abitanti della regione di Ancash, Perù e decidono di utilizzare la loro più grande passione comune, la corsa in montagna, come strumento per raccogliere fondi, in uno dei posti più belli del mondo, la Cordillera Blanca.
Nasce Ande Trail, gara benefica con lo scopo di sostenere alcuni progetti locali, tra i più importanti la costruzione di 5 asili nella baraccopoli di Chimbote, affacciata sull'oceano pacifico.

Il Kazakistan oggi vive l'euforia dello sviluppo che l'Italia non ricorda nemmeno più. Eppure la sua crescita è legata a doppio filo con l'economia italiana. La crescita dell'economia kazaka, pari al sei percento annuo (un tasso che l'Italia ha avuto solo negli anni Sessanta), è basata in gran parte sull'estrazione di petrolio e gas.
L'ENI ha un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film.

Agostino Gazzera, detto “Gustin”, negli anni 50 è un operaio della Fiat, figlio di quel proletariato italiano uscito malconcio dalla seconda guerra mondiale ma pieno di speranze per il futuro.
“Gustin” però non è solo un operaio, è anche un sognatore, un ragazzo curioso che non si accontenta del turno in fabbrica ma che vuole scoprire luoghi mitici e affascinati. In una Torino “fabbrichizzata” il giovane “Gustin”, tra il turno di lavoro in fonderia e quello nella seconda officina dove arrotondava lo stipendio, s'immagina a percorrere le vie di montagna aperte da alpinisti leggendari come Cassin, Boccalatte e Gervasutti.

Un noir “trentino” sui generis, surreale, onirico e percorso da una vena leggera di ironia. Con un cast di tutto rispetto: Giovanna Mezzogiorno, Vincenzo Amato, Lambert Wilson, Pietro Sermonti e Daniela Virgilio. Tutto ha inizio con un goccio di Marzemino, vino tipico di Trento citato anche nel Don Giovanni di Mozart: il primo assaggio di vino della vita, per il bancario Giovanni Cuttin. A offrirlo, un misterioso “Professore”. Una folgorazione: da quel momento cambia tutto.

Dove c'erano campi, ora si ergono capannoni. Al posto della terra cemento armato. La campagna che resta è mero mezzo di sostentamento e possibile arricchimento. In un Nord Est d'Italia – ma potrebbe essere anche un'altra regione, scelta a caso - in cui i valori e i rapporti umani sembrano “asfaltati” in nome del denaro e di un individualismo attento ormai solo al bisogno di sé, si dipana la vicenda di Luisa a e Renata.
Le due ragazze vivono in un paesino di provincia. In testa hanno solo “guadagnare”, per poter partire. Lavorano sottopagate come cameriere in un grande albergo.

Oltre le nuvole, perché il bisogno può albergare anche più in alto. Per esempio in Nepal. Una terra da cui Fausto De Stefani, alpinista italiano tra i più celebri al mondo, conquistatore di tutti gli Ottomila, ha preso tanto, secondo lui. In termini di gratificazione sportiva ma anche di crescita personale e spirituale. E, arrivato a cinquant'anni, ha deciso di restituire qualcosa. Tra le tante necessità della gente che popola i versanti delle Montagne Sacre ha scelto l'istruzione e la formazione, alla base di ciascuna società e di ogni prospettiva di sviluppo.
"Condividere un progetto di solidarietà rafforza il legame tra le persone e accorcia le distanze". Quando una persona parla con l'entusiasmo e l'energia di Fausto De Stefani poco importa se hai visto o conosciuto le persone e la realtà di cui racconta.

La prima neve è quella che tutti in valle aspettano. Trasforma i colori, le forme, i contorni: seppellisce recinti e barriere. A dispetto della temperatura, la neve riscalda il cuore e apre inaspettate possibilità di comunicazione.
Dani non ha mai visto la neve: è nato in Togo ed è arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia. È ospite di una casa di accoglienza a Pergine, paese trentino all'imbocco della Val dei Mocheni. Una spaccatura isolata tra i monti, tinta di larici, faggi e abeti, dove ancora qualcuno ricorda e parla un antico idioma germanico. Ha una figlia di un anno della quale non riesce a prendersi cura, a causa di un dolore profondo che lo blocca.

“Non è la via più difficile del mondo, è semplicemente la via “sportiva” più difficile che ho scalato". Ha una storia lunga e comincia quando mi sono chiesto la prima volta come potevano essere quei luoghi dove ogni sera andava a morire il sole.
Eternit, è nascosta proprio lassù, in un ambiente solitario e dimenticato di queste montagne, piccola e “verticalmente demodé” a metà fra i luoghi, dove sono nato e, quelli dove sono vissuto”: con queste parole e con le immagini della roccia della parete e di lui che la sta arrampicando Maurizio Manolo Zanolla racconta le proprie motivazioni ed emozioni ritrovando una via che aveva individuato molti anni prima con la quale aveva a lungo ritenuto impossibile confrontarsi.

Da diversi anni Adam Ondra è considerato il miglior climber della storia. Nonostante avesse solo 19 anni e studiasse in una scuola impegnativa, Adam era sicuramente lo scalatore più seguito del momento. É quasi impossibile conciliare performance sportive su roccia ad altissimi livelli, studi difficili e una giostra infinita di gare, interviste, festival e proiezioni. Nonostante fosse uno studente modello, Adam decise di non andare all'università, e con tre amici partì per un lungo viaggio verso le zone più remote del nord Europa.

Questioni di cuore in quota.
Erri De Luca per la sceneggiatura, Natassja Kinski, Julian Sands, Enrico Lo Verso e lo stesso autore nel cast firmano un “corto” di lusso, intimistico nei toni e nel linguaggio, ma grandioso e aperto nello spettacolo delle montagne. Intriso di speranza in tempi all'apparenza sempre più bui.
Un uomo solitario e una donna sposata scalano una parete nelle Dolomiti. Lui ha appena affrontato un trapianto di cuore, lei un'operazione a cuore aperto. Hanno promesso l'un l'altra quest'avventura nei giorni di attesa in corsia.

Quasi Il Milione di Marco Polo, ma al contrario. Dall'Estremo Oriente alla Laguna, seguendo non più le rotte commerciali per esplorare e scambiare merci, ma le assai meno affascinanti direttrici contemporanee dell'emigrazione, per sopravvivere.
Nel film di Andrea Segre, la giovane madre cinese Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana, per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia il figlio di otto anni. All'improvviso deve trasferirsi a Chioggia, la piccola città-isola della laguna veneta, per lavorare come barista in un'osteria.
Qui conosce Bepi, pescatore di origini slave non più giovane, soprannominato dagli amici “il Poeta”. L'incontro è una fuga dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane.

Montagna, XXI Secolo. Lungi dall'essere luoghi di eremitica lontananza dal “mondo” oggi le cime sono – a modo loro - specchio delle trasformazioni globali, sociali, economiche e culturali in corso. A volte addirittura laboratorio. La loro mole enorme e statica, antica com...

Seguendo il diario di Silvio Boldrini, scritto nel 1898 durante la corsa all'oro nel Klondike, il geologo Sandro Frizzi viaggia come ogni estate da Vancouver a Dawson City, estremo nordovest del Canada. A più di cent'anni dalla leggendaria gold rush, la cittadina dove nessuno chiude a chiave la porta di casa è ancora il crocevia di frenetiche attività di ricerca, esplorazione e scavo.
La storia parallela dei fratelli Boldrini e del moderno prospector, ovvero cercatore d'oro, si intreccia in un paesaggio aspro e di frontiera, fra minatori, geologi, trapper e prospector che vivono e lavorano sulle colline del Klondike Plateau, sugli argini ricchi d'oro di Bonanza ed Eldorado, Yukon e Klondike.