Sono nato a Schio ai piedi del monte Pasubio e fin da bambino ho frequentato ambienti naturali e montagna, sviluppando coordinazione, sensi e riflessi, divertendomi tra rocce e boschi, e mai avrei pensato che quei gesti sarebbero poi diventati una palestra di vita per reagire, attraverso l’esasperazione della mia fisicità, alla retinite pigmentosa, malattia degenerativa della retina che è diventata mia compagna di viaggio dal 2013 e che mi ha portato alla sola percezione di luci ed ombre.
Sono Atleta della Nazionale Italiana Paraclimbing categoria Blind B2 ed ho un ampio medagliere alle mie spalle, sono responsabile del settore Paralimpico F.A.S.I., musicista e dipendente Montura presso l’Ufficio Comunicazione.
Amo esplorare me stesso attraverso avventure che mi hanno portato a percorrere l’Asia, il Sud America e l’Italia in bici tandem, ed a salire varie vette delle Ande e delle Alpi, raggiungendo quasi i 7000 m di quota con la salita all’Ojos del Salado (6893 m in Cile).
Sono un insaziabile curioso ed amo sperimentarmi attraverso l’alpinismo e lo sport in generale, e penso che i limiti siano solo un punto di partenza e non di arrivo.
“La fatica ti costringe a liberare la mente: è per me fondamentale quindi avere una continua attività fisica per non lasciar assopire gli altri sensi. Sotto sforzo i miei pensieri mi appaiono più limpidi e riesco a concentrarmi molto meglio, è una sorta di meditazione attiva che mi aiuta a prendere più coscienza di me stesso nello spazio, fino a riuscire a dimenticare completamente il mio limite. ”