Gli alpinisti sono, quasi sempre, dei monomaniaci dalle ambizioni sfrenate.
Noi non facciamo eccezione.
Nel 2012, dopo aver salito Colonne d’Ercole alla parete Nord-Ovest del Civetta, soffiamo sulle braci ancora calde e pensiamo di tentare una via nuova sulla Torre Trieste.
Facile da dire, fantastico da sognare, piuttosto complesso da realizzare.
Iniziamo a pensarci, a metabolizzare l’idea, a studiare la parete e i tracciati preesistenti per capire se la cosa possa essere fattibile...Il che non è assolutamente scontato.
Abbiamo infatti la malsana tendenza ad auto-imporci delle eliminanti che complicano un po’ il gioco: non vogliamo solo aprire sulla Torre più bella e famosa di tutte le Dolomiti, ma vogliamo che sia una via con una sua logica, che non disturbi le grandi classiche e che rispetti la storia della parete, che sia in stile tradizionale, che non richieda di progredire in artificiale, e via dicendo…
E così passano gli anni, accumuliamo più dubbi che certezze, ma nell’autunno del 2022 scatta qualcosa e decidiamo di provarci.
Facciamo una giornata di sopralluogo e ci alziamo di qualche tiro, giusto per prendere le misure, e poi iniziamo a fare sul serio: tra fine settembre e inizio novembre, in 7 giornate veniamo a capo del nostro rebus, scovando una linea magnifica che supera le nostre aspettative più rosee.